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Tour della Romania

Sveglia prestissimo, per acciuffare il volo Ryanair delle ore 6:30 da Roma Ciampino. Atterro dopo quasi 2 ore, in perfetto orario. L’aeroporto Henri Coandă si trova a Otopeni, che dista 17 km da Bucarest.

La linea bus che lo collega al centro città è la 783, con una percorrenza di circa 45 minuti. Il costo per due persone corrisponde a 5 lei (solo andata, ma è possibile prendere anche il ritorno insieme). E’ obbligatorio convalidare il titolo di viaggio a bordo (basta avvicinare la tessera magnetica alla macchinetta obliteratrice). L’autobus effettua varie fermate: l’ultima è Piața Unirii, a pochi passi dal “Tania Hotel”. Ho usufruito solo del pernottamento: l’hotel è molto carino, insonorizzato (particolare non trascurabile, data la sua posizione) e il personale gentile. La struttura si trova a Lipscani, centro della movida di Bucarest: qui località commerciali, discoteche e pub si mescolano alle locande storiche e alle splendide chiese ortodosse. La stanza non è pronta, quindi lascio il bagaglio e inizio a scoprire la città…

Dopo essermi rifocillata da “Distrikt 42”, decido di fare una breve passeggiata a Lipscani. Questa zona mi colpisce per la sua vivacità, ma soprattutto per la sua storia. Si tratta della via dei negozianti transilvani che importavano le merci da Lipsia (Lipsca in romeno). L’angolo più suggestivo è un corto vicolo coperto, chiamato Passaggio Macca Villacrosse: in un attimo si viene catapultati a Parigi, per via della somiglianza con gli antichi passaggi coperti, tipici della belle époque. Il pomeriggio è dedicato alle Therme Bucuresti (le più grandi d’Europa). E’ una struttura immensa, divisa in tre zone: Galaxy (con numerosi scivoli, dedicata più che altro ai bambini), The Palm (che ospita una splendida piscina circondata da alberi, orchidee e bar all’interno dell’acqua) ed Elysium (dove si trovano le varie saune). Scelgo la formula “all day”, per non avere limiti orari (costo 105 lei a persona, circa 23 euro). Viene consegnato un braccialetto elettronico: serve per aprire/chiudere l’armadietto e pagare gli extra (da saldare alla fine). Esperienza super positiva: l’ambientazione è splendida (soprattutto con l’illuminazione serale) e il personale molto attento al benessere della clientela. Le consiglio assolutamente, per trascorrere qualche ora di pace prima di visitare a pieno ritmo la città. Rientro in città con la navetta delle ore 22:00 (è gratuita ed effettua alcune fermate all’interno di Bucarest). Piove, quindi decido di prendere la metro per 2 fermate e scendere a Piața Unirii. Nota assolutamente positiva: la metro è super efficiente, pulita e soprattutto economica (un biglietto valido per 2 viaggi, utilizzabile nello stesso momento da due persone diverse, costa solo 5 lei). Sprofondo nel letto e mi addormento, pronta per il tour del giorno successivo in Transilvania.

Sveglia presto, per l’appuntamento alle ore 7:55 davanti all’agenzia “Mr. Trip” (avendo poco tempo ho scelto un tour guidato, ma è possibile organizzarsi e viaggiare autonomamente). Il costo è di 79 euro a persona, da saldare al momento della prenotazione su internet, oppure direttamente il giorno del tour (io ho scelto la seconda soluzione, pagando con la carta). Sono comprese le visite al Castello di Peleș, al Castello di Bran e alla splendida città di Brașov. Non inclusi i pasti e le tasse da pagare, per scattare foto all’interno del Castello di Peleș. Preciso che è necessaria la conoscenza dell’inglese (sono poche le guide che conoscono l’italiano). La strada è abbastanza trafficata, ma il viaggio scorre senza intoppi: dopo circa 2 ore arrivo al Castello di Peleș. La struttura risale alla seconda metà dell’Ottocento, costruita dal re Carol I. L’esterno somiglia ad un enorme chalet svizzero, decorato con elementi rinascimentali e bavaresi. L’interno è sfarzoso e ricco di particolari scintillanti. Ho visitato nel seguente ordine: la hall; la sala delle Armi; lo studio di Carol I; la biblioteca; la sala del Consiglio; la sala della Letteratura; il salone Fiorentino; la sala da pranzo; il teatro da camera. La seconda tappa è Bran. Qui visito il “Castello di Dracula” (in realtà questa attribuzione è sbagliata: Vlad Țepeș, il principe valacco che ispirò il racconto di Stoker, non è mai vissuto qui). Nonostante questo, è un luogo di enorme afflusso turistico. Recentemente buona parte del mobilio originale è stato trasferito, tornando agli eredi della famiglia reale. La visita risulta interessante non tanto per l’allestimento, bensì per l’architettura e i bei panorami che si possono godere dall’alto. Dopo il tour, pausa pranzo nel ristorante “Galeriile Bran”: consiglio assolutamente il Transilvania Stew e il dolce Papanasi. L’ultima parte del viaggio prevede la deliziosa città di Brașov. Il mio giro parte dalla bella porta di Santa Caterina: proseguo con la Sinagoga Neologa, la Biserica Neagra (deve il suo nome alle pietre scure, diventate così dopo un grande incendio), Piata Sfatului (con una bella fontana centrale e circondata da edifici storici) e Strada Republicii (strada chiusa al traffico, che porta nel nucleo storico della città). Mi fermo per sorseggiare una Ciuc (birra romena) nel carinissimo “Bibliotheque Pub” e successivamente riparto, direzione Bucarest.

L’ultimo giorno è dedicato alla capitale romena. Parto da Piața Unirii, una delle piazze più grandi della città. Essa porta al Palazzo del Parlamento, il più grande palazzo al mondo dopo il Pentagono, voluto da Nicolae Ceaușescu durante la sua dittatura. Oggi è sede delle due assemblee legislative del paese. Proseguo raggiungendo il Palazzo della Patriarchia ortodossa romena (costruito nei primi anni del Novecento) e la Chiesa Patriarcale (eretta e consacrata nella seconda metà del Seicento). Tornando su Piața Unirii si apre il Bulevardul Brătianu, un largo viale che termina in Piazza dell’Università. Lungo la strada incontro la Lupa Capitolina (donata nel 1906 dalla città di Roma), Piaţa Sfântul Gheorghe, la Biserica Sfântul Gheorghe Nou e il Monumento del Chilometro Zero (ideale punto di partenza di tutte le strade del paese). Si continua con il centro antico. Parto dalla locanda di Manuc, edificio eretto nei primi anni dell’Ottocento e restaurato nei secoli successivi: oggi ospita un hotel e dei ristoranti. Proseguo con la Biserica Curtea Veche (il più antico edificio religioso della capitale), Curtea Veche (rovine del palazzo voivodale, costruito nella seconda metà del Quattrocento da Vlad Țepeș) e la Biserica Stavropoleos (finemente decorata e affrescata, ospita un chiostro con pietre tombali scritte in greco e romeno, del XVII-XVIII secolo). Pausa pranzo da “La Mama Ateneu” e si riparte.

Il mio tour pomeridiano prevede Calea Victoriei (una lunga via ricca di storia, musei e palazzi nobiliari). Segnalo le tappe più importanti: il Museo Nazionale di Storia di Romania; l’edificio del Circolo Militare (costruito nei primi anni del Novecento); l’hotel Capșa (struttura di lusso, risalente alla prima metà dell’Ottocento); il Teatrul Odeon; Piața Revoluției (teatro degli scontri che hanno portato alla caduta del regime di Ceaușescu, nel 1989); la Biserica Crețulescu (risalente alla prima metà del Settecento); l’Ateneul Roman (della seconda metà dell’Ottocento, edificio simbolo della capitale); il Palatul Republicii (nato come residenza del re Carol II, oggi è sede del Museo Nazionale d’Arte). La mia lunga passeggiata prosegue verso Piaţa Victoriei, uno dei principali nodi del traffico cittadino. Qui segnalo l’imponente Palatul Victoria (sede del Governo) e il Monumento all’Aria e il Monumento agli Aviatori (entrambi risalenti alla prima metà del Novecento). Supero la piazza, percorro un bel viale alberato (Kiseleff) e raggiungo l’Arcul de Triumf (monumento eretto nel 1922, per celebrare la vittoria della Romania nella prima guerra mondiale). A pochi passi c’è lo splendido Parco Herăstrău, diviso in due parti: una zona naturale (il Museo del Villaggio di Bucarest, che è a pagamento) e una zona pubblica dove tutti possono passeggiare e svolgere attività all’aria aperta. Consiglio assolutamente la visita del museo, per comprendere meglio la storia delle categorie più povere della Romania (il biglietto per gli adulti costa 15 lei, ma ci sono riduzioni per giovani e studenti). Terminata la visita, breve momento di relax in hotel e mi preparo a raggiungere “Caru’ Cu Bere”. Si tratta di un locale inaugurato nel 1879 in stile neogotico: è una tappa imperdibile per chiunque si rechi a Bucarest. Per oltre un secolo, è stato un punto di ritrovo per l’aristocrazia e gli intellettuali più famosi della città. Consiglio di sistemarsi all’interno, per ammirare le splendide vetrate colorate, l’arredamento in legno, le volte enormi sul soffitto e gli spettacoli folcloristici di danza (più o meno, ogni mezz’ora). Cibo ottimo e conto leggero (30 euro totali, per due persone).

Il mio breve tour romeno si chiude qui. Ho apprezzato molto la cordialità delle persone che ho incontrato, l’atmosfera respirata e il buonissimo cibo. Un mix unico, tutto da scoprire.

Giada


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